
Una delegazione del Comune di Montefiascone, composta dal Consigliere delegato alla Cultura Mario Trapè e dall’Assessore Giorgio Cacalloro, ha reso omaggio alla memoria del ciclista Sante Ranucci, illustre concittadino, consegnando una targa ricordo alla moglie nel corso di una serata tematica svoltasi presso il Museo del Ciclismo Gino Bartali di Firenze.
L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Amici del Museo e presentata da Maurizio Bresci, ha visto gli interventi di Marco Pasquini e dell’ex Vicepresidente federale Gianfranco Balio, che hanno ripercorso la carriera e i successi del campione nato a Montefiascone il 31 ottobre 1933.
Sante Ranucci ottenne ottimi risultati nella categoria dilettanti, imponendosi in diverse competizioni prestigiose. Il suo trionfo più importante arrivò nel 1955, quando vinse il Campionato del Mondo Dilettanti disputato a Frascati, conquistando la maglia iridata davanti ai connazionali Lino Grassi e Dino Bruni.
Passato professionista nel 1956, Ranucci mostrò buone doti da scalatore e fondista, pur senza riuscire a ottenere vittorie. In quell’anno raggiunse il miglior risultato della sua carriera tra i professionisti, chiudendo al secondo posto nella Freccia Vallone, battuto solo dal belga Richard Van Genechten. Sempre nel 1956 fu quarto al Giro del Piemonte.
Nel 1957 si classificò ottavo alla Liegi-Bastogne-Liegi, vinta da Frans Schoubben, risultando il primo degli italiani al traguardo nonché il primo non belga, in un’edizione dominata dai corridori di casa.
Debuttò al Giro d’Italia nel 1958, terminando al dodicesimo posto assoluto, a oltre un quarto d’ora dal vincitore Ercole Baldini. Durante quella edizione si mise in evidenza in più tappe: fu secondo nella sesta frazione con arrivo a Chiavari, alle spalle di Silvano Ciampi, e terzo nella decima tappa con arrivo a Roma, preceduto da Gastone Nencini e Walter Martin. Fu questa la sua migliore delle tre partecipazioni alla Corsa Rosa.
Sempre nel 1958, si classificò secondo al Giro del Lazio (suddiviso in due semitappe: una prova in linea e una cronometro a squadre), quinto al Giro di Campania e ottavo alla Milano-Mantova.
Nel 1962 fu nuovamente protagonista al Giro d’Italia, sfiorando la vittoria nell’ottava tappa, da Avellino a Foggia, dove giunse secondo alle spalle dell’olandese Huub Zilverberg.
La serata fiorentina ha rappresentato un sentito tributo a un atleta che ha saputo onorare i colori italiani e il nome di Montefiascone, lasciando un segno indelebile nella storia del ciclismo.
